Il Business Plan
In ogni iniziativa imprenditoriale, sono importanti la novità, l’entusiasmo, la fantasia.
Ma, quando si avvia un’impresa, oppure si intende incrementare il business, il rischio di incappare in errori di valutazione o prospettiva, è grande.
Lo strumento fondamentale per non andare allo sbaraglio è il business plan, un documento di programmazione indispensabile per determinare obiettivi e strategie ed evidenziare gli eventuali pericoli.
Cosa è il Business Plan?
Il business plan in sostanza è un progetto che mette per iscritto tutte le componenti del piano imprenditoriale: dall’analisi di mercato al progetto finanziario, dal marketing alla gestione delle risorse umane. Esso deve prendere in esame tutte le aree di attività di un’impresa: più è dettagliato, più rende agevole la verifica della finanziabilità della operazione di investimento.
Esso inoltre è fondamentale per capire i problemi che si dovranno affrontare e gli strumenti a disposizione per farlo.
Preparare il business plan richiede molto tempo e una conoscenza non superficiale dell’aziendam attuale futura, e delle attività da svolgere. Non è una semplice descrizione dell’attività che si intende avviare, né un elencazionedelle principali spese da sostenere.
Il business plan è un progetto dettagliato, che getta le fondamenta della nuova impresa e le garantisce maggiori probabilità di sopravvivenza.
Perché fare un Business Plan?
Gli scettici ritengono che la pianificazione scritta sia una perdita di tempo. Ma gli esperti dimostrano che è meglio perdere uno o più mesi, piuttosto che chiudere l’aziend
a, poco dopo averla avviata. Elaborare un piano scritto della propria idea d’impresa, oltre al tempo e a una piena dedizione, richiede uno sforzo intellettuale superiore alla semplice immaginazione. L’entusiasmo iniziale per la nuova idea spesso induce l’aspirante titolare d’azienda a minimizzare i dati non favorevoli al progetto, o addirittura a non considerarli. Le ricerche pratiche per compilare il business plan possono evidenziare dati prima sconosciuti all’imprenditore, con i quali dovrà confrontarsi se non vuole rischiare di fallire.
In termini, poi di comunicazione, il progetto di impresa è la carta di identità dell’imprenditore. Parla di lui, della sua serietà e del suo impegno. E’ uno strumento importante per farsi conoscere prima, ed eventualmente finanziare poi.
Il business plan non è utile soltanto in fase di avviamento, ma ha un grande rilievo come strumento di gestione, perché consente di non perdere mai di vista quali sono gli obiettivi dell’azienda e di controllarne l’andamento.
La redazione di un Business Plan è utile, infatti, in primo luogo, all’imprenditore nel fare chiarezza sui contenuti del progetto e sulla sua fattibilità interna. Il dover riportare in un documento scritto i contenuti del progetto obbliga, infatti, a chiedersi se quel progetto sia effettivamente realizzabile, con quali mezzi, tempi e costi, trasformando così un’idea, magari solo abbozzata, in un’iniziativa dai confini molto più chiari e concreti.
È importante sottolineare che un Business Plan, se redatto in maniera completa e rigorosa, può costituire anche un utile strumento per la valutazione “a posteriori” dei risultati raggiunti: una volta che il progetto abbia preso avvio, il confronto tra i risultati effettivamente raggiunti con quelli previsti riportati nel Business Plan può certamente aiutare a valutare se si stia andando o meno nella giusta direzione ed eventualmente aggiornare, laddove necessario, le strategie aziendali.
In questo ambito, il Business Plan è uno strumento che si lega in modo stringente al sistema di budget e reporting o, più in generale, al sistema di controllo di gestione.
La funzione che un Business Plan è chiamato a svolgere obbliga, quindi, chi lo predispone ad adattarne i contenuti enfatizzandone maggiormente una dimensione piuttosto che un’altra.
Come fare un Business Plan?
Nella redazione del business plan, non esiste una formulazione fissa. Occorre attenzione al dato particolare, senza arrivare al superfluo. Si deve utilizzare un linguaggio tecnico, ma non specialistico.
Può avere diversi destinatari, per cui può essere predisposto in presentazioni differenziate.
I fattori da enfatizzare, in ogni caso, sono almeno tre:
- gli obiettivi (che hanno una funzione motivante per sé e per gli altri);
- la ricerca di mercato e il relativo piano di marketing (che dimostra l’esistenza di spazi operativi e i sistemi per conquistarli);
- il conto economico (che illustra costi e ricavi).
Un errore che si commette frequentemente nella redazione di un Business Plan consiste nel costruirlo ipotizzando che l’ambiente circostante e i comportamenti organizzativi possano essere puntualmente previsti e che le persone che operano all’interno dell’impresa abbiano la capacità e la possibilità di fare previsioni corrette. Inoltre, si tende frequentemente a non fornire adeguato supporto informativo in merito alle ipotesi alla base del piano, con l’effetto di non permettere al destinatario del documento di valutarne la concreta realizzabilità.
Per poter essere considerato un documento affidabile, il Business Plan deve pertanto possedere due requisiti di base:
a) coerenza
b) attendibilità
Lo Studio Penta vanta una consolidata esperienza nella redazione e nella verifica di business plan.
Per ogni chiarimento lo studio è a disposizione dei propri clienti.
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News & Approfondimenti
Circolare n. 892 – DPCM 2 marzo 2021
Il D.P.C.M. del 2 marzo 2021, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del COVID-19 sull’intero territorio nazionale, dispone nuove misure restrittive, in vigore dal 6 marzo 2021 al 6 aprile 2021, a seconda del colore assunto dalla Regione legato all’accertamento del grado di rischio assegnato.
L’ordinanza della Regione Emilia Romagna n. 25 del 3 marzo 2021 ha introdotto ulteriori restrizioni per tutti i comuni della Città metropolitana di Bologna e della provincia di Modena, determinando il loro ingresso in “area rossa” per il periodo dal 4 marzo 2021 al 21marzo 2021.
Circolare n. 883 – Novità Decreto Ristori convertito
Il “Decreto Ristori” (D.L. 28 ottobre 2020 n. 137) è stato convertito nella Legge n. 176 del 18 dicembre 2020. In sede di conversione in legge, sono stati “assorbiti” anche le disposizioni contenute negli altri tre decreti Ristori fino ad oggi emanati, ovvero: Decreto Ristori-bis (D.L. 149/2020), Decreto Ristori-ter (D.L. 154/2020) e Decreto Ristori-quater (D.L. 157/2020).
Si analizzano nel prosieguo alcune delle principali novità introdotte in sede di conversione in legge del D.L. 137/2020.
Nuove Circolari
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